Regia
Gerry Petrosino

NON PIÙ IN SCENA
Durata: 45 min
Anno di debutto: 2013
SINOSSI
E’potente, melliflua ed infuriata Maria, un personaggio amaro, vero, che rivela un'analisi profonda e studiata di come si può annegare, trascinando tutto con sé, in un mare malato di rabbia repressa e di ira, affondare in un’agonia calcolata che diventa sempre più lenta e trascinata a causa dell’odio verso tutti e verso tutto, nell’incapacità assoluta di affrontare i mali che l’affliggono, mali incurabili: Maria ha avuto poco dalla vita ed i suoi talenti li ha seppelliti in un terreno infruttuoso. Non ha avuto figli, non ha conosciuto il vero amore. Costretta a lavorare sin da piccola, Maria è madre e figlia delle nostre terre, del nostro recente passato che riemerge, quello delle nostre nonne, è sorella delle tante straniere africane costrette per poco a coltivare la terra, schiavi che si sostituiscono a schiavi. L’odio, nella piéce di Petrosino e Galdi, non sa generare amore ma moltiplica l’odio: Maria si sente sola nell’affrontare il male, sola come in fabbrica, sola è stata per tutta la vita e non accetta quest’ultimo abbandono, si lega a quel nulla che ha, pronta a trascinarlo con sé negli abissi dell’infelicità: ferisce chi l’ha tradita e lascia il segno indelebile anche nello loro vite: Rachele, sua figlia Anna, Salvatore, il marito di Maria. Tutti l’hanno tradita, tutti sono carnefici e vittime di Maria, in un gioco reale che non salva nessuno perché nessuno si può salvare: nemmeno l’ingenua e mite Rachele che non vede perché non vuole vedere, non vuole sentire, si nasconde nelle sue insicurezze, non sa affrontare le verità, non sa vivere da sola, ha bisogno di coltivare le menzogne e le paure per affrontare la finzione che si è costruita e per tirare a campare in un simulacro di felicità. Nessuno accetta la sconfitta e tutti sono sconfitti in quanto incapaci di riscattarsi: nel male trovano riparo dalla loro condizione di infelicità. E’ la metafora di una società moderna che non sa più distinguere ciò che giusto da ciò che non lo è, che ha perso il diritto di scandalizzarsi, che non sa più vergognarsi, che ritiene normale aprire cantieri di finti sogni e finti paradisi, che genera il nulla, l’oblio del nulla, l’oppio del nulla.
CAST
Assunta Marino Maria
Ilaria Sielo Rachele
Giulia Sielo Anna
TOURNÈE
DATA CARTELLONE TEATRO
08-03-2013 Prima assoluta Teatro Arbostella - Salerno
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